sabato 18 dicembre 2010

Ha preferenze tra cianuro e colpo alla tempia?

Non so perchè, ma invece di progettare ed attuare una linea, ultimamente sembra che nel PD, se ci va bene, ci venga chiesto cosa preferiamo.
Tra opzioni al ribasso.
Preferite Vendola o Di Pietro?
Preferite Di Pietro o Casini?
Preferite Casini o Rutelli?
Che ne dite se facciamo mannaggia al diavoletto con la Binetti?
E se per sconfiggere Berlusconi andassimo a braccetto pure con Fini ( quello della Legge Bossi Fini e ho detto tutto )?
Ora, non è questo uno dei famosi blog dei maggiorenti del Partito, però mi posso anche permettere di affermare che uno sta nel PD perché preferirebbe che fosse il suo leader a proporre un percorso di riforme di Sinistra tra diritti e pensiero sociale cattolico ( dato che il PD ha in se una componente geneticamente cattolica che è da valorizzarsi al massimo soprattutto nei riguardi delle forze reazionarie annidate nelle Gerarchie Ecclesiastiche tutt'ora pervicacemente allineate a sostegno di politici anticattolici nel merito ).
Io preferirei che fosse il mio segretario a proporre strategie di rottura col passato in modo da costruire anche alleanze elettorali, ma soprattutto una proposta del PD unitaria e soprattutto condivisa a tutti i livelli.
Se proprio non è possibile, ma davvero, solo allora, magari, forse, possiamo pure accettare che l'uomo di rottura sia un altro esterno al Partito.
Ma che sia un qualcuno di cui non doversi vergognare a priori.
Con il terzo polo, ente astratto di cui di concreto esiste solo la definizione, senza peso politico se non funzionale a votare contro Bondi, dato che contro The big B. o per un governicchio è insufficiente, possiamo solo accidentalmente convergere localmente in sede di voto parlamentare.
Ogni altro rapporto è peggio di un errore: è un suicidio.
Quindi: Primarie per i candidati e alleanza organica con Vendola e Di Pietro ( ma per carità, mandiamogli un commissario politico a vagliare i candidati, prima  e poi facciamogli vagliare pure i nostri...).
Possibilmente domani, dato che per ieri siamo in ritardo.

martedì 30 novembre 2010

Una Storia Semplice?



Nove mesi fa ero un tesserato del Partito Democratico che era stato anche tesserato dei DS e militante dei relativi avi. La mia azione politica, anche se non partitica, si svolgeva massicciamente e faticosamente, ma non esclusivamente, nell'Agesci. Anche se non ho fatto in tempo ad iscrivermi al PCI e ho avuto ben poco tempo per dedicarmi alla politica attiva durante l'università, ho avuto modo di partecipare, al piccolo, ma significativo, Matera Social Forum dove ho incontrato parecchi amici e dato un minimo contributo, per esempio, a scansare le scorie.

Quando, relativamente spesso, avevo modo di parlare con chi, nella politica partitica era attivamente impegnato, non riuscivo a trattenermi nel commentare amaramente il continuo decadere della Sinistra in generale, di quella materana in particolare.

Stiamo parlando di un lasso di tempo lungo quasi dieci anni, durante il quale, tuttavia, per ogni parola di insoddisfazione ce n'erano due di conforto, per ogni battuta di critica ne pronunciavo un'altra di Fiducia. Già, la Fiducia. Chi, ha fiducia nella Politica? Chi ha fiducia nei partiti? Chi ha fiducia nei Politici, vicini o lontani che siano?

Date le circostanze, ovviamente, non c'è ragione di avere Fiducia. Purtroppo, non c'è soluzione nella Sfiducia. Non credo di dover spendere parole per dimostrarlo: non esistono organizzazioni e meccanismi virtuosi basati sulla Sfiducia. La costruzione della Fiducia reciproca, pertanto, è il primo passo. Qualcuno deve iniziare a fidarsi del prossimo, non sprovvedutamente, ma ragionevolmente. Possibilmente, non qualunquemente. Ossia, costruendola anche da zero, se necessario.

Quando, ai primi di Febbraio del 2010 mi è stato proposto di candidarmi per le Comunali, ho accettato solo dopo diversi giorni di riflessione. Non è in questa sede che discuterò le motivazioni, che sono state rese pubbliche a suo tempo e, pertanto, facilmente rintracciabili in rete. Ora, assorbito l'impatto non facile con la politica partitica, è il momento di tracciare il progetto dei passi successivi.

Il Partito Democratico Materano non è mai stato, tra le vie della Città, un corpo unitario e rappresentativo, quindi non è il caso di programmare un ritorno ad antichi fasti mai esistiti. Gli sforzi ed i sacrifici fin qui profusi da tante persone, per creare un soggetto politico vitale, innovativo e produttivo non possono, però, essere semplicemente abbandonati e devono essere ulteriormente sostenuti, ma in effettiva discontinuità con le modalità che hanno portato alla situazione attuale.

Il punto di partenza è un atteggiamento di semplice lealtà e chiarezza: spesso, mi è capitato di ascoltare ragionamenti del tipo: "Bravo, c'è bisogno di giovani seri che riformino la Politica dall'interno espellendo i vecchi dinosauri ed i corrotti ". Sorrido educato e scrollo le spalle sconsolato. Ma come, mi si propone di lavorare per un nobile fine iniziando col programmare un tradimento su larga scala? Di carpire la Fiducia di chi, nel bene e nel male, nell'ottimo e nel pessimo, è dentro il meccanismo con lo scopo premeditato di sostituire un'efficienza iniqua (o un'inefficienza onesta e relative permutazioni) con una continua congiura di palazzo?

Bel piano: ricostruire la fiducia collettiva basandosi sulla disonestà intellettuale che, tra l'altro, implica accettare un'omogenea indifferenziazione tra tutte le componenti del Partito. Il che, non è. Non siamo mica tutti uguali.

E c'è chi usa certi strumenti con quotidiana disinvoltura per il proprio tornaconto e chi vi è costretto per salvaguardare una metodologia operativa efficace a rischio di estinzione. Occorre avere la pazienza di analizzare in profondità le circostanze, cosa senz'altro rara in un Paese che ormai equipara tranquillamente Camicie Nere e Partigiani solo perché morivano tutti ammazzati dal Piombo.

La funzione del rinnovamento è nell'aumentare l'efficienza del sistema, non nel rendere il conflitto generazionale il fine ultimo del sistema stesso. E il fine del sistema è la gestione ottimale della quotidianità e la costruzione di un futuro almeno passabile, date le circostanze. Urge, pertanto, una ricostruzione completa del Partito, per una serie di ragioni che riassumo con una sola parola: Sopravvivenza.

Sopravvivenza della Città strozzata nei bisogni primari e nell'assenza di prospettive lavorative.
Sopravvivenza del futuro delle nuove generazioni che a Matera è misero sinonimo di emigrazione o assistenzialismo clientelare.
Sopravvivenza dell'Ambiente il cui saccheggio e le cui devastazioni non solo mettono a rischio la salute umana ma decurtano ogni speranza di ripresa economica: tra il fango delle alluvioni, i cumuli di immondizia, le contaminazioni petrolchimiche e la desertificazione non si può immaginare uno sviluppo agricolo, turistico e persino industriale sostenibile.

Potrei proseguire per ore sulle urgenze di questa Collettività che sta perdendo ogni capacità di convivenza civile e vede sgretolarsi le tradizionali fondamenta di solidarietà che si perdono nel gorgo della neo lingua berlusconiana. Ma non è il caso.

Aggiungo un'ultima categoria di Sopravvivenza: quella del Partito Democratico.
Confido che, ormai, sia chiaro a tutti che Matera non potrà sottrarsi allo stesso destino della Puglia, di Firenze o di Milano. E le forme locali di mantenimento clientelare del consenso elettorale non sono ulteriormente sostenibili date le drammatiche circostanze economiche. Anche se, dopo aver incontrato in campagna elettorale serissimi sessantenni che mi hanno confidato di non potermi votare "perché dovevano sistemare il figlio al salottificio ( sic. )" avrei dei dubbi ...

L'autoreferenzialità di certi schemi ha portato le varie anime del PD a seguire binari retrogradi in un gioco interno a somma zero ed oggettivamente a perdere da un punto di vista globale con gravissime ripercussioni sulle realtà amministrate e sulla consistenza e la qualità del consenso elettorale. Sarebbe assurdo il solo pensare di avere in tasca ricette risolutive o di approcciarsi al problema con modalità personalistiche, le stesse che sono parte del problema. Anche se è una medicina amara e non scevra di pericolose controindicazioni, quella delle Primarie si sta dimostrando la via della forgia della nuova ed effettiva leadership della Sinistra.

Il PD ha due scelte: adeguarsi in fretta o ignorare i fatti. Nel primo caso, abbiamo qualche speranza anche a breve – medio termine, nel secondo caso, la vera traversata del Deserto, classica espressione quanto mai attuale, non è neppure cominciata.

Ormai, il tempo della fiducia in icone lontane è finito. La Sinistra è polverizzata, ci toccherà ricostruirla molecola per molecola. Per quanto, ancora, maggioranza elettorale in Basilicata, dobbiamo constatare amaramente di essere una cultura minoritaria ancor prima di una forza politica debole e divisa. Quello che propongo è un percorso difficile, scomodo, impopolare e lento di costruzione dal basso del tessuto del Partito. Assolutamente non in contrapposizione con il Partito stesso: la mia attenzione è sui problemi esterni alla compagine del Partito, lascio a più abili ed ambiziosi operatori occuparsi di scalare le vette del rinnovamento interno, nella speranza che, quando saranno in cima, esista ancora un Paese da governare.

Io propongo un dualismo di confronto continuo col territorio ed i suoi problemi associato ad adeguati ed immediati provvedimenti amministrativi.

Propongo che, con pazienza, impegno e fatica, i temi del lavoro, dell'ambiente, della gestione degli spazi giovanili, della cultura e della gestione della quotidianità di questa Città siano immediatamente affrontati da gruppi di lavoro che preparino e realizzino manifestazioni di confronto pubblico e che portino le soluzioni eventualmente individuate direttamente all'attenzione dell'Amministrazione e del consiglio comunale in cui ben dodici consiglieri sono emanazione del Partito Democratico.

Dobbiamo portare, finalmente, il Partito Democratico nella quotidianità della Città, risolvendone i problemi attraverso una pluralità di interventi, voci, punti di vista e confronti anche aspri perché aspri sono i problemi da risolvere, purché tali confronti siano pubblici e trasparenti e che, conseguentemente, permettano di portare in consiglio provvedimenti risolutivi sotto l'unica bandiera del Partito Democratico.


Coinvolgiamo le associazioni che portano da anni avanti battaglie di civiltà e sviluppo, dalla gestione del territorio a quella della Cultura, dal Volontariato Sociale fino alle più innovative esperienze di eccellenza che non mancano nella nostra Città:
da Matera 2019 alla cittadella del Cinema, dal Software Libero alle politiche per i giovani, dall'Energia Rinnovabile alle tematiche del lavoro e della cultura ( per non derivare su questioni di importanza nazionale ) esistono già nella nostra Città associazioni e competenze da coinvolgere direttamente e con cui sarebbe controproducente mettersi in concorrenza.

Eppure, alcuni fatti mi fanno davvero ben sperare. In ordine strettamente cronologico:

L'esistenza di una base di militanti, completamente trasversale alle correnti, capace di incontrarsi, discutere, confrontarsi ed essere produttiva. I lavori di questo gruppo di militanti del PD Materano proseguono e costituiscono una cellula operativa che sarà presto messa alla prova. Poi, l'elezione, finalmente, del nuovo segretario di circolo.

Simonetta Guarini si trova a dover affrontare e risolvere una gran quantità di problemi tutti gravi, tutti urgenti. La sua elezione deve rappresentare ben più di una speranza: deve essere la prima pietra per la costruzione di un meccanismo virtuoso di Fiducia che va sostenuto in pieno. Le idee si materializzano nelle azioni!

Pertanto, se le nostre idee valgono qualcosa, anzi, se vale la pena di vivere intellettualmente, è dal meccanismo Idea - Azione che si deve ripartire! Ecco perché ritengo che una possibile soluzione sia nel restare pervicacemente ancorati ai fatti, ai problemi, ai temi. Piccola nota a margine: le parole Destra e Sinistra sono importanti ed hanno un significato pratico che va ben al di là del contenuto di elenchi televisivi.

Faccio un esempio banale: Il fotovoltaico.

Mettiamo il caso che il comune di Matera disponga di 5 milioni di euro da investire in fotovoltaico. Ebbene, esiste un modo di Destra ed un modo di Sinistra di spendere lo stesso denaro. La Destra, magari, preferirà costruire una centrale solare sulla Murgia, consumando suolo ma massimizzando i profitti economici, la Sinistra, per come la comprendo io, preferirà ricoprire i tetti degli edifici pubblici di impianti più piccoli, rinunciando a parte del guadagno in funzione dell'efficienza energetica, del rispetto dell'ambiente e delle ricadute occupazionali.

Personalmente, ritengo che, seguendo quest'approccio, il Partito potrà almeno, come minimo, indirizzarsi a diventare una forza popolare e riformista, di Sinistra, credibile. La soluzione che propongo è difficile, assolutamente non brillante, ma non richiede leaders carismatici, captatio benevolentiae o grandi masse di telespettatori. Serve un po' di gente disposta a lavorare, ad incontrarsi la sera in uno scantinato, a spostar sedie, scrivere, mandare mails e soprattutto disposta ad ascoltare senza pregiudizio, con l'obiettivo, che so, di far adottare il software libero al Comune o di immaginare una gestione differente degli spazi di aggregazione comunitaria, e far ricadere un po' di Fiducia e Speranza sulla Città.

Il Secondo Principio della Termodinamica mi incoraggia: dopotutto propongo di fare tanta fatica per possibili piccoli risultati: credo che sia la via giusta.

Mi ci romperò la testa.







sabato 6 novembre 2010

Sisifo ed i Dinamitardi

Che il Partito Democratico abbia bisogno di rinascere dalle sue ceneri quanto prima è evidente, sia a livello Nazionale che Locale.
No, lasciamo perdere, così non va. Non sarebbero parole mie.
Anzi, ricominciamo da capo e cambiamo strada:
Esiste un modo di vivere, di gestire gli affetti, di pensare il lavoro, la Città, l'Economia, gli scopi dell'esistenza che è specifico, peculiare e proprio di un certo gruppo di persone. In questa casa, in questo quartiere, in questa città. In Italia. Persone che vivono secondo un insieme di valori, trasversale rispetto a quelli religiosi, un insieme che ha come nucleo fondante il rispetto della Persona e del rapporto tra Persone, visto come centro della Vita.
Queste persone, pertanto, sono probabilmente attente a certi aspetti dell'esistenza umana e vedono nella Collettività un'occasione di prosperità.
Pagano le tasse, fanno la raccolta differenziata, non parcheggiano in doppia fila, lavorano per vivere, trovano leggerezza per le proprie vite nell'impegno civile, considerano l'Arte e la Cultura strumento di emancipazione dell'anima.
Queste persone sono il mio Popolo, il Popolo della Sinistra. E non sono "La Gente".
Il mio Paese è nello stato in cui è anche perchè il Popolo della Sinistra non solo è stato troppo a lungo una minoranza divisa, ma è tuttora ostaggio di rappresentanti che, uno per uno, saranno magari delle bravissime persone, ma, che, come classe dirigente, hanno oggettivamente fallito. Dimostrazione: Silvio c'è. Non ci sarebbe se la classe dirigente del Popolo della Sinistra fosse stata degna del suo stesso popolo.
Nichi Vendola, è evidente, sta salendo a grandi passi la scala dell'ascesa ad una leadership nazionale del mio Popolo.
Sul mio profilo Facebook e sui miei blog troverete senz'altro numerosi richiami a questo leader carismatico che è un piacere ascoltare e con cui raramente sono in disaccordo. Tuttavia, appunto, Nichi Vendola, a cui non trovo, ora , altri difetti, è un leader carismatico. E, scusatemi, ma non sono entusiasmato dai leaders carismatici. Certo, mi piacerebbe tanto vederlo giurare fedeltà alla Costituzione come Premier, ma temo che per avere la forza di riformare questo Paese serva ben altro che il suo naturale carisma.
Serva un Partito del Popolo della Sinistra.
Per me, oggi, questo Partito è il Partito Democratico. 
Ma il Partito Democratico è ben lontano dall'essere il Partito del Popolo della Sinistra.
Le circostanze, a livello Nazionale ed a livello locale sono terribilmente, sinistramente, simmetriche.
A livello nazionale c'è un segretario di cui non si può che apprezzare lo sforzo di questi mesi, anche se evidentemente ancora insufficiente per dare spina dorsale al Partito. A livello locale c'è un segretario appena eletto che ha l'ingrato compito di affrontare innumerevoli questioni, tutte urgenti, tutte complesse.
Nel frattempo, come se non bastasse, imperversano i rottamatori.
Sarà per l'antipatia del termine di cossighiana memoria, queste figure mi lasciano piuttosto perplesso. Nel merito ( il PD diventerebbe davvero il Partito del Popolo se la Classe dirigente prendesse atto del fallimento degli ultimi 20 anni e se ne andasse in pensione ) io sarei anche concorde.
Ma nel metodo?
Dopo la fine della campagna elettorale delle passate elezioni comunali io ho proseguito nell'impegno mantenendomi su un sentiero di pervicace pragmatismo. Che gli innegabili guasti a cui ho dovuto assistere in questi mesi siano dovuti a quanto di cui sopra è palese, che la soluzione sia mettersi a gridare a pieni polmoni:" Che schifo, andatevene!" Mi lascia più che dubbioso.
Se non altro perchè mentre uno grida "andatevene" e l'altro risponde "ingrati", il tempo passa, il papy nazionale se la ride ed il Paese affonda.
Ecco perchè ritengo che il rinnovamento della Classe Dirigente, la costruzione effettiva del Partito del Popolo e la conseguente formazione di una forza politica complessa ma unitaria nell'intento di salvare il Paese dal collasso debba partire da ciascuno secondo le sue possibilità attraverso operazioni concrete nel senso pratico del termine.
Per esempio, io continuerò a proporre a partire dal livello comunale le tematiche del Software Libero come strumento di sviluppo economico per Matera. Continuerò, monotono e paziente a combattere perchè il Partito Democratico materano torni a Matera da Marte ( mi si perdoni la citazione ), discuta pubblicamente dei temi più gravi ed urgenti ( non mancano ) e, seduta stante, trasformi il risultato della discussione in provvedimenti concreti che i suoi dodici consiglieri dodici dovranno portare all'attenzione del governo cittadino.
Idem per l'Energia Rinnovabile, i rifiuti, gli spazi di crescita giovanile, i parchi, i Sassi, la viabilità, la Cittadella del Cinema, la Cultura, il lavoro  e tutto quello che è necessario per costruire la Sinistra attraverso azioni di governo di Sinistra.
Ecco perchè spero che la bandiera del PD inizi a sventolare sui guai, sulla monnezza, sugli ingorghi, sulle vie dei sassi ingombre di auto e cemento, sui giovani e le loro notti alcoliche, per proporre soluzioni e, dato che qui siamo governo, metterle in pratica.
Una alla volta.
E, spero, si faccia lo stesso a livelli più alti di quelli della mia campagna elettorale per una Città Differente.
Prendiamo posizione, tutti quanti. Su tutto. La differenza la faranno i risultati, altrimenti, lamentarsi di clientele, inefficienze ed occasioni sprecate è un giochino peggio che sterile, ma suicida.
Qui, un mattoncino costruttivo, c'è.

mercoledì 13 ottobre 2010

Linux Day 2010 anche a Matera


Il Linux Day è una manifestazione nazionale articolata in eventi locali che ha lo scopo di promuovere Linux e la cultura del software libero. Il Linux Day è promosso da ILS (Italian Linux Society) e organizzato localmente dai LUG italiani e dagli altri gruppi che condividono le finalità della manifestazione.
Per il quarto anno consecutivo anche a Matera si svolgerà il Linux Day con tema: “ Investiamo in Oro Grigio “, per dare attenzione alle tematiche educative ed al mondo della scuola.
La manifestazione si svolgerà Sabato 23 Ottobre dalle 17 alle 21 circa presso la sede dell'associazione Sui Generis in Via delle Beccherie.
Siete tutti invitati a partecipare, con particolare riferimento ai seminari dedicati al Software Libero per le Pubbliche Amministrazioni e la Scuola che si terranno a partire dalle 18:00.

martedì 7 settembre 2010

Non è mai finita.

La rabbia che ti colpisce al mattino, ascoltando la rassegna stampa di Radio Tre, mentre vai a lavorare lontano dalla tua città, è' una rabbia che non puoi sfogare.
Hanno ammazzato un uomo che faceva il suo dovere, che difendeva la sua terra dal cemento, che portava ricchezza all'ombra degli alberi risparmiati dalle ruspe, che nella Legge aveva tracciato un sentiero di possibile prosperità anche nel Sud, anche in Campania, anche in terra di Mafia. Lascio alle parole di Libera un commiato più adeguato ed a quelle di Saviano l'analisi rabbiosa e puntuale degli eventi. A me non resta che registrare un altro nome, annotare l'indifferenza del governo ed anche, con vergogna, quello del Partito Democratico di cui Angelo era militante. 
Tanto per non smentirci.
Per quello che vale, la base del PD, invece, si indigna e ne PARLA. E continua ad occuparsi della propria città, perchè la morte di Angelo Vassallo riguarda Matera e tutti noi.

mercoledì 25 agosto 2010

Delocalizzazione e Desertificazione

Quattro anni fa, quando acquistai la mia prima auto, avevo intenzione di comprarmi una punto. Purtroppo, la punto ( classic ) costava € 1500,00 in più rispetto alla fiesta ( nuova ) e non ci fu storia.
Come possa, un'auto progettata in Germania e costruita in Gran Bretagna, costare € 1500,00 in meno della punto ( classic ), dati i recenti avvenimenti, non è più proprio un mistero.
Nelle ultime settimane, il dibattito attorno al Lavoro, incarnato nelle scelte strategiche della Fiat, icona dell'italica industria, sta superando per intensità quello attorno alla crisi del PDL.
E vorrei ben vedere.
Non vi annoierò certo ripetendo le analisi più o meno condivisibili e sicuramente variegate di gente ben più autorevole nè pretendo di descrivere il mio pensiero partendo dalla storia di Adamo ed Eva.
Un paio di cosette ci tengo a sottolinearle:
  1. non c'è niente di male a voler delocalizzare la produzione, purchè non ci si aspetti di vendere automobili ai disoccupati ed ai cassintegrati prodotti dalla stessa delocalizzazione
  2.  violare le regole del gioco porta, ineluttabilmente, alla fine del gioco.
La dirigenza Fiat, legittimamente, persegue il profitto aziendale e, ultimamente, lo fa assai meglio che in passato. I successi americani ne sono testimonianza.
Per carità di patria non approfondiamo il tema del fare impresa coi soldi (pubblici ) degli altri, ma tant'è...
Ora, però, le condizioni sono globalmente mutate non solo rispetto agli anni '70, ma anche rispetto a dieci anni fa.
Non mi riferisco alla globalizzazione, questo è ormai un fenomeno acquisito.
Mi riferisco allo stato del Paese Italia.
Che è sul baratro.
Strappar via altre fonti di reddito al Paese sta diventando palesemente suicida:
le macchine si comprano col denaro e se il denaro manca... Niente più auto.
Si vorrebbe un patto chiaro ed unitario con tutti i sindacati per fare investimenti, beh, a me sembra ragionevole, ( come mi sembra irragionevole pretendere le condizioni di Pomigliano, stateci voi 8 ore senza pisciare et similia ) ma non vedo cosa c'entri col punto precedente: o i consumatori hanno un reddito sufficiente o non consumano. Quindi, cara dirigenza Fiat, scindiamo il problema della produttività da quello degli effetti suicidi della delocalizzazione estrema: sarei molto sorpreso se ogni cassintegrato Fiat implicasse meno di 100 altre vittime sparse lungo la catena alimentare del lavoro espulse in conseguenza dal bacino clienti del mercato automobilistico. Inoltre, il gioco è perso in partenza: aevoglia a delocalizzare in Serbia, voglio proprio vedere come pensa, la Fiat, di battere la concorrenza asiatica sul suo stesso terreno, quello del basso costo del lavoro.
E poi, violare le regole di base nel paese del cattivo esempio, non porta bene: in un paese in cui prevalere nella lite pubblica è assai più importante del risolvere il relativo problema si rischia di innescare spirali retrograde di cui non si sente proprio il bisogno.
Morale della favola: se avessi 50000 Euro da spendere in auto non comprerei fiat, ma Mercedes o similia: davvero la Dirigenza Fiat spera che per ogni macchina invenduta in Italia causa sue politiche del lavoro riuscirà a venderne 2 in Germania?
Se avessi 10000 Euro da spendere in auto, a questo punto, non comprerei Fiat ( anche perchè non mi basterebbero ): comprerei una marca asiatica e avrei fatto un doppio affare: risparmiato il 40% senza neppure aver danneggiato la morente economia Patria, dato che la Fiat produce all'estero.
Vuoi vedere che comprare auto straniere diventerà, alla fine, anche un gesto Patriottico?
Forse un passettino indietro potrebbe essere un'idea, anche per rivalutare un poco il quadro complessivo della situazione: perchè potrebbe anche essere che conti floridi nei prossimi 2-3 anni mentre il resto del paese affonda non siano un bel viatico di longevità aziendale...

venerdì 23 luglio 2010

Partecipazione è Democrazia

Francamente,
non ci siamo arruolati per questo.
Mi aspettavo di aver già riempito queste pagine di cronache di iniziative, proposte per la Città, critiche costruttive ed anche di incazzature e strali velenosi, perchè no!
Di analisi su ciò che è ( o non è ) accaduto è pieno il web e la stampa locale, raepetita juvant sed scocciant, diceva il prof G. nei miei anni verdi. Quindi, andiamo oltre.
Ed è un oltre concreto.
Un gruppo di militanti ha deciso di militare, riprendersi il vessillo vacillante di un Partito che sarà evanescente nei risultati di questi giorni, ma che di responsabilità ne ha e di concretissime!!!
Ecco perchè abbiamo, tutti assieme, preparato e diffuso il documento che potete leggere qui sotto, ed abbiamo anche aperto uno spazio di discussione pubblica che trovate qui, libero per il contributo di chi nelle differenze vede occasione di flessibilità e non si arrocca nei feudalismi autoreferenziali dell'eterna divisione a sinistra.




Cari concittadini, care concittadine
desideriamo invitarvi ad aderire e partecipare alla discussione e approfondimento sulla realtà politica, sociale ed economica che investe la Regione Basilicata e le amministrazioni provinciale e
comunale materane. La nostra iniziativa nasce dalla
voglia di etica, trasparenza,  innovazione e partecipazione alla vita politica che trabocca dalla società civile e prende spunto dallo Statuto
del Partito ma soprattutto dal
Codice Etico, essenza fondamentale dell’operato del Partito stesso:

Le donne e gli uomini che aderiscono al Partito Democratico riconoscono nella Costituzione italiana la fonte primaria delle regole della comunità politica.
Considerano i suoi principi, insieme a quelli sanciti nelle Carte sui diritti umani e sulle libertà fondamentali, il riferimento di un impegno politico al pieno servizio del bene comune, della giustizia sociale, di un modello inclusivo di convivenza.
(…)
Oltre al rispetto doveroso delle leggi, l’adesione al Partito Democratico impegna a comportamenti ispirati ai principi etici contenuti in questo Codice.
(…)
Le donne e gli uomini del Partito Democratico considerano il pluralismo una ricchezza e scelgono il confronto democratico come metodo per ricercare sintesi condivise
(…)
Le donne e gli uomini del Partito Democratico vivono l’impegno politico con responsabilità e, per questo, sentono il dovere di confrontarsi e di dare conto del proprio operato. Promuovono le capacità e le competenze, nella convinzione che (…) queste diano qualità all’azione politica.
Favoriscono la
trasparenza dei processi decisionali e la partecipazione democratica nelle forme più inclusive. (…) Le donne e gli uomini del Partito Democratico ispirano il proprio stile politico all’onestà e alla sobrietà. Mantengono con i cittadini un rapporto corretto, senza limitarsi alle scadenze elettorali. Non abusano della loro autorità o carica istituzionale per trarne privilegi; rifiutano una gestione oligarchica o clientelare del potere,  logiche di scambio o pressioni indebite. (…) Le donne e gli uomini del Partito Democratico si impegnano a (...):
rinunciare o astenersi dall’assumere incarichi esecutivi nel Partito (…) qualora possa configurarsi un conflitto di interessi tale da condizionare i propri comportamenti.
(…)
Le donne e gli uomini del Partito Democratico si impegnano a (...):
adottare e rispettare percorsi decisionali partecipati, trasparnti, motivati, rispettosi del pluralismo di posizioni politiche e culturali esistenti; favorire l’informazione e il coinvolgimento degli aderenti e dei sostenitori nella vita del Partito, evitando che le scelte organizzative producano forme di cristallizzazione interne ed esclusioni, discriminazioni o condizionamenti, e garantendo che gli orientamenti politico-culturali contribuiscano a una libera dialettica interna al Partito;
Le donne e gli uomini del Partito Democratico si impegnano a non candidare, a ogni tipo di elezione - anche di carattere interno al partito - coloro nei cui confronti, alla data di pubblicazione della convocazione dei comizi elettorali, sia stato:
a) emesso decreto che dispone il giudizio;
b) emessa misura cautelare personale non annullata in sede di impugnazione;
c) emessa sentenza di condanna, ancorché non definitiva, ovvero a seguito di patteggiamento. (…)
È istituito il Comitato per l’attuazione del Codice etico.
(…) Il Comitato è competente, in particolare, nel:

a) favorire la conoscenza e il rispetto del Codice etico, anche fornendo pareri o chiarimenti sulle sue disposizioni ovvero intervenendo su tutte le questioni interpretative che possano sorgere;
b) esprimere pareri, dal contenuto vincolante, su segnalazioni di inosservanza del Codice etico indirizzate agli organismi di garanzia previsti dallo Statuto.


Dopo l’esito del voto amministrativo il sostegno unitario, da parte della Base del Partito Democratico, al Sindaco Adduce e al gruppo consiliare  è la normalità per un Partito che voglia definirsi tale.
Non ci sono ragioni perché le varie correnti, createsi dopo le primarie che hanno visto Bersani eletto segretario nazionale, continuino ad agire divise, tanto più in un momento economico difficile
per il Paese e più ancora per il nostro territorio.

Vogliamo contribuire affinché incontri fecondi, globali e unificatori coinvolgano associazioni, movimenti e personalità interessate a dare un impulso costruttivo al PD locale, in questo momento in pieno stato confusionale.
L’obiettivo strategico è costruire un PD Materano eticamente vitale, in cui le regole siano forza e non ostacoli e, per arrivarci, abbiamo molto lavoro da fare. L’impegno nel governo comunale, provinciale e regionale è di importanza fondamentale perché lo sviluppo del territorio è la condizione di
successo di ogni ulteriore iniziativa politica.
Nulla di quanto abbiamo raggiunto era scontato, ma soprattutto nulla di quanto abbiamo conseguito è assicurato per il futuro se non avremo la forza di proseguire sulla via delle riforme e dell’innovazione.

Gli Amministratori potranno utilizzare a vantaggio della città le nostre proposte, non intendendole come sterile critica o intromissione ma come apporto e affiancamento costruttivo alla risoluzione dei problemi della comunità intera. La ricerca di un percorso in cui le scelte e le decisioni dei partiti si incontrino e convergano con una platea di soggetti più ampia è esattamente ciò che a cui i gruppi dirigenti di partito devono mirare.
Siamo persuasi che occorra innescare, e re-innescare, un processo che investa sul desiderio di
discussione e sulla voglia di partecipazione della nostra gente
.

Senza entusiasmo e senza passione non aiuteremo a crescere il partito “nuovo” di cui abbiamo bisogno. Civogliono fiducia e ottimismo. Doti che non ci mancano.

venerdì 23 aprile 2010

Le parole sono pietre e l'italiano non è l'italiano...



Un bisturi ed un coltello tagliano entrambi.
Ma nessuno usa l'uno al posto dell'altro.
Gridare " Chi non salta potentino è " non è la stessa cosa che rivendicare spazi legittimi di rappresentanza democratica per il proprio territorio.
Non in contrapposizione, ma in collaborazione. Certo, gli ultimi eventi non sono incoraggianti. Ma preferisco pensare a quello in cui noi abbiamo mancato ed a correggere i nostri errori e le nostre magagne: non è sempre meglio così? Dopotutto chi fa da se fa per tre...
L'italiano, è il ragionare.

giovedì 8 aprile 2010

La mia grossolana analisi del voto alla Città Differente

Tagliamo la testa al toro: il Partito Democratico con cui ho affrontato ( e sto affrontando ) la campagna elettorale, è tutt'altro che perfetto. Elencatemi pure le sue manchevolezze, i suoi problemi, sarò probabilmente d'accordo su tutto. Ma, poi, rispondete a questa semplice domanda: “E quindi?”
Quali alternative concrete che migliorano il nostro vissuto avete in mente?
E non mi riferisco a purissimi esercizi di stile al 2% dei consensi o a qualsivoglia esperimento capace di riasfaltare una strada forse solo dopo un paio di consiliature di preparazione.
Ci siamo assunti il rischio e l'onere di infondere nel Partito Democratico energie fresche, perché è nel 2010 che vogliamo che vengano presi provvedimenti adeguati alla situazione di questa città. Non possiamo aspettare una maturazione delle coscienze che, forse, non avverrà mai!
Non crediamo a mutamenti improvvisi del sentire comune.
Ma ad un cambiamento costante, graduale, basato su piccoli ed economici interventi capaci di prosciugare la palude della stasi locale e nazionale in cui ci dibattiamo.
Certo, servirà ben altro che le poche cose elencate nel nostro pieghevole elettorale.
La fiducia riposta in noi è qualcosa che ci sprona a proseguire e a fare del nostro meglio perché i nostri piccoli progetti vengano realizzati anche lavorando al di fuori del consiglio comunale!
Del resto, qualche risultato iniziale lo abbiamo già ottenuto: non stappiamo certo lo spumante perché il nostro candidato Sindaco, Salvatore Adduce, durante il comizio finale della sua campagna elettorale, ha parlato in Piazza Vittorio Veneto, di fronte ai Materani, di Software Libero et similia. Lo stapperemo solo quando il denaro che sarebbe stato speso per acquistare software proprietario sarà equamente diviso tra il risparmio per la pubblica amministrazione e la positiva ricaduta sul territorio e le sue imprese. Prima che Openoffice soppianti Office occorrerà lavorare duramente. Ma quando mai un candidato Sindaco di Matera ha avuto la volontà di portare questi temi all'attenzione del grande pubblico durante la campagna elettorale? Questo è o non è un segno concreto, per quanto ancora impalpabile, del nostro successo politico, delle nostre iniziative in campagna elettorale, frutto a loro volta di un impegno politico collegiale di lunga data?
Il senso del nostro intervento, del nostro impegno, è nelle cose concrete di sinistra da progettare e realizzare per il bene comune. Non nella disfunzione costruttiva, tante volte auspicata, per il rinnovamento del Partito Democratico. Noi crediamo che impegnarsi sul territorio, proporre soluzioni effettive senza “se” e senza “ma”, riscavare le nostre radici nella Comunità, con le unghie e con i denti, valga molto di più di qualche solonica presa di posizione contro i difetti ed i problemi del Partito. Contiamo di risolverli per via indiretta, perché nella Matera delle povertà, del bullismo, della desertificazione dei cuori, contano di più le buche riparate, la legalità e le politiche concrete di supporto allo sviluppo ed alla tutela ambientale che uno scacco al satrapo di turno.
Il Partito Democratico deve potersi rinnovare e costruire in pochi mesi col contributo diretto di personalità diverse ma che abbiano la volontà e la capacità di migliorare la quotidianità mantenendosi concentrati sull'obiettivo primario senza cedere a tentazioni di sterile polemica.
Ed è su queste basi, su questa affermazione, su questi fatti concreti già realizzati che possiamo senz'altro lanciare un appello a tutte le forze rinnovatrici e fattive, a tutte le persone di ogni età che hanno voglia di realizzare un cambiamento culturale e costruire una rappresentanza efficiente ed efficace perché portino il loro contributo in una collettività che ha come obiettivo la concretezza della quotidianità.
Idee ed Azioni per la Città Differente, il resto verrà da se.
Grazie ancora e a presto!

mercoledì 31 marzo 2010

142 Passi Avanti

Centoquarantadue Voti validi.

Partiamo da qui.

La Città Differente è un fatto comprovato.

La Candidatura Condivisa un successo.

Ovviamente, siamo abbastanza lontani da un risultato utile per l'elezione al Consiglio Comunale, ma il nostro successo complessivo è la conferma della validità del nostro progetto.

Un progetto che non resta nel cassetto, ma che andremo a realizzare, seppure in maniera differente da quello che avrebbe fatto un Giordano Consigliere Comunale.

Ci impegneremo nel riportare il Partito Democratico all'ordine del giorno dei problemi pratici, nel dimostrare che è possibile, invece di parlare, agire, migliorare la quotidianità di tutti con proposte e fatti invece che con simposi autoreferenziali.

Torneremo sul territorio abbandonato al discredito ed alla sfiducia, non ci allontaneremo di un millimetro dal concetto di Politca come Servizio effettivo e pratico al Prossimo, continueremo a proporre soluzioni realizzabili e a costruire una Comunità Politica di materani attivi, di persone che preferiscono fare che inveire, confrontarsi che aggredire, giocare che invidiare e speculare.

Software Libero, Energia, Mobilità, nuovi lavori, Ambiente: quando ne parliamo di nuovo? Non di certo alla prossima campagna elettorale:

ci incontreremo presto per definire come costruire assieme la nostra Città Differente.

Grazie ancora a tutti!!!

lunedì 29 marzo 2010

Grazie


Grazie agli Elettori della Candidatura Condivisa,
grazie alla mia famiglia e a chi ha letto le mie carte,
grazie a chi ha visto giusto e e a chi è in affanno,
grazie a chi ha consumato le sue scarpe con le mie,
grazie a chi ha violato le regole: ha fatto luccicare le nostre onestà,
grazie a chi mi ha dato un bicchier d'acqua e settimane di impegno vero.
Grazie, senza di voi non sono nulla.

venerdì 26 marzo 2010

Un Voto per la Città Differente

Un voto per GIORDANO, Candidato al Consiglio Comunale, non è un voto qualunque, ma un mattone per una Città Differente.
Ci hanno chiesto in molti, durante la campagna elettorale, che cosa significhi per noi la Città Differente.
E' facile da spiegare: noi vediamo una Matera Differente che si scrolla via il recente passato; la vediamo nascere con ogni persona che ci raggiunge in quest'impresa; verrà costruita con ognuno dei voti che riceveremo.
Ogni elettore potrà contribuire in prima persona alla realizzazione dei Progetti esposti nel programma di consiliatura.
Riformuleremo tutti assieme il concetto stesso di Partecipazione, impropriamente sbandierato come evento singolo ed unilaterale.
Crediamo che Partecipazione significhi prendersi cura di ogni aspetto della vita comune, dalle buche nell'asfalto al Piano Regolatore passando per la tutela dell'Ambiente e la vita quotidiana nei condomini. La vita non migliorerà delegando o lamentandosi, ma agendo in prima persona, sia il giorno delle elezioni che in quelli successivi.
Votiamo GIORDANO, costruiamo noi stessi un presente differente.
Diamoci un'altra possibilità: la nostra Città la merita, vogliamo meritarla anche noi.

mercoledì 24 marzo 2010

Una campagna elettorale differente: "venite, dun­que, procediamo insieme con la nostra forza unita"


Certo, non è ancora finita!
Mancano ancora due giorni pieni, ma possiamo rivendicare con orgoglio anche le modalità innovative con cui abbiamo giocato le nostre carte.
E non solo dal punto di vista degli strumenti, ma da quello della correttezza con cui abbiamo agito, puntando sulle nostre qualità e capacità e non sulle magagne altrui.
Possiamo andar fieri di una campagna elettorale incentrata sulla dimostrazione continua che le nostre idee sono progetti realizzabili di innovazione, miglioramento e rilancio della società materana.
Possiamo andar fieri del concetto di Candidatura Collettiva e del Segnale di rinnovamento che, comunque, è stato dato.
Possiamo andar fieri di aver iniziato un'impresa difficile ed averla portata a termine con coerenza e rettitudine.
Possiamo andar fieri di non aver ceduto quando sarebbe stato facile farlo, di essere ancora in piedi quando sarebbe stato comodo sedersi.
Oggi vi lasciamo con un estratto dal discorso di Churchill del 1940 quando in pochi ancora lottavano contro il nazifascimo trionfante:



«non ho altro da offrirvi che sangue, fatica, lacrime e sudore». Abbiamo di fronte a noi molti, molti lunghi mesi di lotta e di sofferenza. Se chiedete quale sia la nostra politica risponderò: di muover guerra, per ter­ra, mare e aria, con tutto il nostro potere e con tutta la forza che Dio ci dà, di muover guerra contro una mostruosa tirannia, mai superata nell’oscuro deplorevole elenco dei delitti uma­ni. Questa è la nostra politica. Se chiedete qua­le sia il nostro obiettivo vi rispondo con una pa­rola: la vittoria, la vittoria ad ogni costo, la vit­toria malgrado ogni terrore, la vittoria per quanto lunga ed aspra possa essere la via; per­ché senza vittoria non vi è sopravvivenza. Nessuna speranza che l’umanità possa procedere innanzi verso il suo traguar­do. Ma io affronto il mio compito con ottimi­smo e speranza, sono certo che la nostra cau­sa non verrà meno in mezzo agli uomini. In questo momento mi ritengo autorizzato a chiedere l’aiuto di tutti e dico: «venite, dun­que, procediamo insieme con la nostra forza unita».

W. Churchill, 1940

domenica 21 marzo 2010

Sette Giorni

Siamo poco conosciuti, ma non sconosciuti. Le nostre iniziative un po' di visibilità ce l'hanno data. Probabilmente, la massa del materani non sa chi sia Angelo Giordano ed ignora l'esistenza stessa della sua Candidatura Collettiva. Ma, qualche centinaio di persone le abbiamo raggiunte, sicuramente più di un migliaio.
Alcuni, hanno già aderito con entusiasmo alle nostre proposte. Altri stanno percorrendo sentieri opposti ai nostri. Moltissimi, pur avendo espresso a parole di avere 'altri impegni elettorali', o di averci educatamente sorriso ed augurato il miglior successo, sono, di fatto, indecisi.
Ora, a Sette giorni dal voto, è cruciale che ognuno si prenda le sue responsabilità. Ai sostenitori, che non ringrazieremo mai abbastanza, ricordiamo, di fatto, le stesse cose che ricordiamo a questi innumerevoli indecisi, ai forzati del voto al cuggino – nipote – zio da votarsi in quanto tali e non secondo scienza e coscienza.
Desideriamo ricordare un concetto semplice: o le elezioni sono uno strumento per migliorare la propria ed altrui vita o non lo sono.
Effettivamente, se si ritiene valida la seconda ipotesi, si decide per la schiavitù, ma anche per la tranquillità. Chi non crede che sia possibile cambiare alcunché è fortunato, soprattutto se poi non passa la vita a lamentarsi per la cattiva qualità dei propri amministratori. Chi accetta stoicamente lo schifo è serenamente rassegnato e coerente. Ha tutta la nostra stima ed ammirazione. Ha fatto una sua precisa, umana e ragionevole scelta.
Ma, chi almeno a parole vorrebbe vedere in vita sua un singolo segnale di cambiamento e non è disposto a modificare di una virgola le proprie priorità quotidiane o a fare qualcosa a riguardo è un vero e proprio complice del sistema marcio che tutti ci stritola. Scusateci la franchezza, ma è Domenica prossima che possiamo cambiare qualcosa, poi potremo solo amaramente ricordarci, ad ogni buca nell'asfalto su cui sfasciamo la macchina, il mancato supporto datoci, ad ogni disservizio dell'Amministrazione, il voto dato al nipotino che non sapeva neppure in che lista era, ad ogni caro che emigra lontano l'insufficienza dei nostri sforzi personali nel trasformare tante, troppe belle parole in realtà. Quindi, vi chiediamo di abbandonare il bispensiero berlusconiano che inquina il comportamento anche di chi berlusconiano non si professa. Contattiamo tutti quelli che non abbiamo pensato di contattare fino ad ora, portiamo avanti i nostri ragionamenti senza paura, forti della coscienza di proporre il meglio, di proporre progetti realizzabili e non programmi di promesse vacue. Rimandiamo alle 15:00 del 29 Marzo tutto il rimandabile per non doverci, poi, pentire di aver sacrificato alla quotidianità ordinaria la conquista di un voto utile per la costruzione di un futuro migliore per noi tutti.
Questi sono giorni straordinari, raccogliamo le occasioni irripetibili di cambiamento che sono vive oggi e non lo saranno più tra sette giorni.
Dobbiamo attraversare il deserto della sfiducia ricordando a tutti che è la stessa sfiducia a mantenere eterni ed onnipotenti i poteri della stasi e dell'arretratezza che ci opprimono.
Un uomo, una donna, un voto diverso, una città differente.

mercoledì 17 marzo 2010

Comizio sul Software Libero ed Open Source, un pezzetto di Città Differente


Ieri sera abbiamo presentato il nostro progetto per portare il Software libero ed Open Source nel Comune di Matera. A breve pubblicheremo il relativo video, intanto le slides sono disponibili a richiesta o visualizzabili sul gruppo facebook


Se gli elettori vogliono verder realizzati programmi innovativi, faranno bene a verificare in anticipo la fattibilità del fiume di parole che gli si riversa addosso ogni giorno.  E' facile parlare di software libero, energie alternative, lavoro, mobilità, nei programmi preelettorali. E' facilissimo fare un copia-incolla dal web. Nella manifestazione di ieri abbiamo dimostrato di avere la Volontà Politica e le competenze tecniche per trasformare idee in realtà: proponiamo progetti, non meri programmi.
Per realizzarli ci occorre il vostro aiuto:


Grazie a tutti ed alla prossima!!!

martedì 16 marzo 2010

FATTI

La nostra campagna elettorale è Open Source: Ubuntu 9.10, OpenOffice 3.2, 7-zip, Firefox, VLC Media Player, Clam AV, Truecrypt, The Gimp, Evolution, Android e chi più ne ha più ne metta! Vi aspettiamo alle ore 19:00 di oggi 16 marzo presso il comitato elettorale di Enzo Santochirico in Via Lucana angolo via Rocco Scotellaro per l'esposizione del nostro progetto su come portare il Software Libero a Matera!
Accorrete Numerosi

domenica 14 marzo 2010

Interesse Personale

“Ma qual è il tuo tornaconto? Perché, se ti prendi la briga di cacciare qualche centinaio di euro per i santini e mettere la tua faccia in giro, esponendoti ad una possibile brutta figura, il tuo tornaconto devi averlo per forza! E non riempirci le orecchie con tutte quelle menate su bene comune: tu, un vantaggio personale lo cerchi, non fare il santarellino ipocrita!”

Accettare una candidatura al consiglio comunale di Matera, espone anche a considerazioni di questo tipo. La prima volta, da ingenuo, ci rimani pure male. Poi, cerchi di metterti nei panni di chi queste parole te le dice con rabbia.  E un minimo di esame di coscienza te lo fai.

Se passeggio per Piazzetta Pascoli e devo scansare il SUV che entra in un'area pedonale come se fossi io l'intruso, sono sopraffatto da una rabbia impotente. E' per il mio interesse che vorrei dei controlli efficaci? Si

Quando mi capita di pestare una cacca di cane abbandonata per strada da un padrone incivile, è per il mio interesse che vorrei dei controlli efficaci? Si

E' mio interesse che l'amministrazione comunale non sprechi risorse su iniziative che oscillano tra l'inutile ed il dannoso invece di asfaltare le strade? La mia auto si sfascia nelle buche come tutte le altre. Quindi direi di si: ho un interesse personale

E' mio interesse particolare poter vivere in una città che offra ai giovani spazi sicuri ed attrezzati per esprimersi e crescere senza recare disturbo alla quiete pubblica? Si: è mio interesse dormire tranquillo invece che essere tenuto sveglio da schiamazzi notturni.

E' mio interesse che la città offra musica, teatro e qualsivoglia forma di crescita culturale? Si, Perché mi annoio a guardare la TV ed in coppia è difficile passare tutto il tempo a leggere: ho un interesse personale anche qui.

E' mio interesse che i Sassi siano preservati e gestiti in modo da fornire ricchezza duratura alla città intera? Ancora una volta: si. E' un mio interesse personale: anche se non ho partecipazioni azionarie in multinazionali del turismo, un'economia vitale significa più opportunità di normalità per tutti.

E' un mio interesse personale diminuire l'inquinamento del torrente Gravina? Certo che si, così quando faccio le mie escursioni nei luoghi a me più cari, non corro il rischio di soffocare per la puzza o di bagnarmi i piedi nel liquame.

Credo che, sfortunatamente per tutti noi, potrei continuare a lungo con questa caterva di esempi, anche su argomenti ben più seri. Ma la sostanza non cambia. Volete cercare un mio interesse personale in questa candidatura? Beh, ne avete trovati a bizzeffe. I miei interessi personali sono pubblici.
E i vostri?